Vi voglio narrare una leggenda tramandataci dagli indiani d’America che a me è particolarmente cara. Questa leggenda è dedicata a tutti gli animali che popolano la terra ed in special modo a quella parte di essi che in vita hanno e sono stati amati dal genere umano. Oltre a loro però io la dedico anche a quanti di essi hanno subito soprusi e maltrattamenti dagli uomini senza mai ricevere una carezza durante la loro esistenza terrena. Possano essi, in questo posto magico, dimenticare le torture e le indifferenze di cui sono stati vittime.
Tra la terra ed il cielo esiste un ponte chiamato ‘il ponte dell’arcobaleno’ per i meravigliosi colori da cui è formato. Quando un animale muore va in un posto situato all’inizio del ponte. E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra le colline e gli alberi ed i nostri amici possono liberamente correre e giocare insieme. C’è tanto cibo, acqua e sole; tutti sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano storpi o feriti sono sani ed integri. Tutti sono felici e contenti
eccetto che per una cosa: quelli che sono stati cari a qualcuno e quelli che hanno dovuto lasciare indietro coloro che hanno amato ne sentono la mancanza. Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si ferma improvvisamente a scrutare oltre la collina.
I sensi in allerta, gli occhi lucidi e vigili, il tremore nelle zampe per l’impazienza. Ad un tratto si stacca dal gruppo ed inizia la grande corsa sul verde prato: ti ha visto! ti ha riconosciuto! ti raggiunge! Lo stringi tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci bagna il tuo viso, le tue mani accarezzano di nuovo l’amata testolina, fissi i suoi occhietti fiduciosi da tanto tempo lontani dalla tua vita ma mai assenti dal tuo cuore. Adesso, finalmente insieme, potete attraversare il Ponte dell’Arcobaleno certi che non vi lascerete mai più!